Mental Training:
Come funziona la mente?
In arrampicata la mente gioca un ruolo fondamentale nella prestazione e mai come in questo sport l’autocompetitività gioca un ruolo chiave.
E’ una lotta contro le nostre debolezze, le nostre paure e i nostri desideri.
In questo articolo cercheremo di vedere da vicino come funziona la mente e come ci condiziona sia nella scalata che nella nostra quotidinità
Ego: quella vocina nella tua testa
Hai mai fatto caso a quella vocina nella tua testa che ti parla di continuo mentre stai scalando?
Bene quella vocina onnipresente dentro la tua testa si chiama Ego, e a essere sinceri…a volte è proprio subdolo.
Sì perché spesso ti racconta storie a suo piacimento che possono condizionare la tua scalata e costruire delle convinzioni limitanti.
Parliamo in maniera semplice:
“non sono capace, scalo il 5c”, “questa via è troppo dura per me, non potrò mai farcela”, “non sarò mai forte”…
Queste frasi rendono perfettamente l’idea di che cos’è una convinzione limitante.
Devi sapere che il dialogo interno che inneschi con te stess* (il tuo Ego che parla alla coscienza) condiziona al 100% il tuo corpo e pertanto la tua prestazione.
I pensieri che hai nella tua testa si traducono in parole e alcuni studi hanno dimostrato che il dialogo interno prevale sui nervi, influenzando il corpo.

Mente: come funziona?
Hai mai fatto caso alle storie che ti racconta l’Ego?
A volte crediamo di avere un atteggiamento aperto finché non ci fermiamo ad ascoltare quello che ci stiamo raccontando (quindi ad acquisire consapevolezza) scoprendo invece di essere pieni di pregiudizi verso le nostre capacità.
Vediamo nel dettaglio cosa succede:
- L’Ego ci racconta una storia
- Il corpo reagisce a questa storia con un’emozione
- La mente rielabora l’emozione giudicandola come buona o cattiva
Per capire meglio è necessario scoprire come funziona la nostra mente…
Attraverso i 5 sensi (vista, olfatto, gusto,udito, tatto) costruiamo una nostra mappa della realtà.
Ognuno di noi, nel processo di rielaborazione delle informazioni, utilizza in modo diverso i sensi e di solito ne preferiamo uno rispetto all’altro.
I modelli che creiamo per rappresentare la realtà dipendono dal senso che utilizziamo con prevalenza, dalle informazioni esterne che selezioniamo o al contrario scartiamo, nonchè dal modo con cui decidiamo di interpretare queste informazioni che abbiamo selezionato.
In poche parole, costruiamo il nostro mondo soggettivo che ci accompagna nelle scelte, nelle decisioni e nella vita.
Quando l’Ego ci parla raccontandoci la sua storia, sta semplicemente utilizzando quella rappresentazione della realtà che ci siamo costruiti nel tempo attraverso i nostri sensi, le distorsioni, le cancellazioni e le generalizzazioni delle informazioni che abbiamo raccolto nel tempo.
É chiaro che la nostra mappa del mondo non è sbagliata ma semplicemente povera di informazioni.
É un circolo vizioso:
L’ego ci racconta una storia basata sulla rappresentazione della realtà povera che abbiamo.
A quel punto, reagiamo con un’emozione che produce come risposta un pensiero che giudica l’emozione come buona o cattiva.
L’emozione quando negativa, blocca il corpo che va in uno stato di allerta, facendoci aumentare il battito cardiaco, accorciando la respirazione, contraendo i muscoli ecc…
Il nostro cervello infatti non è capace da solo di distinguere se il pericolo è reale o meno, ed il corpo reagisce a qualsiasi pensiero come fosse reale!
Non riconosce una preoccupazione, un ricordo da quello che sta effettivamente succedendo nel momento presente.
Circolo vizioso: come fare ad uscirne?
Il primo step per uscire dal circolo vizioso, è partire da un processo di consapevolezza e apprendimento.
Impara ad osservarti, ovvero a dirigere la tua attenzione verso il tuo dialogo interiore scoprendo quelle che sono le tue auto-convizioni (o convinzioni limitanti) che influiscono sulle tue azioni quotidiane e sulla tua scalata.
Questo atteggiamento serve per comprendere com’è costruita la tua mappa della realtà, quali sono quindi i tuoi schemi e le tue abitudini inconsce.
La tua mente è infatti spesso intrappolata in azioni e considerazioni fatte inconsciamente ovvero senza che tu te ne renda neppure conto.
Il tuo primo obiettivo sarà perciò quello di prendere coscienza di chi sei per scovare le trappole dell’Ego e riappropriarti del tuo Sè.
Prima di continuare nell’articolo e vedere in pratica come diventare consapevoli, voglio ricordarti che:
L'ALLENAMENTO MENTALE E' IMPORTANTE TANTO QUANTO QUELLO FISICO
Non ti basterà leggere una volta questo articolo per cambiare la tua mente.
Così come per allenare il corpo metti passione, costanza, pazienza e tecnica, lo stesso dovrai fare con l’allenamento mentale.
Abbiamo visto che il processo di consapevolezza passa attraverso l’osservazione interna che ci aiuta a comprendere gli schemi mentali abituali e le convinzioni.
Il modo più semplice per fare tutto ciò è porti delle domande!
Sì, hai capito bene!
Se impari a porti le giuste domande, riuscirai a portare a galla le convinzioni riposte nella tua parte più inconscia e responsabili dei tuoi comportamenti e pensieri automatici.
Esempio:
Ti fermi ad ascoltare il tuo Ego e ti rendi conto che dentro di te credi che non riuscirai mai a salire quella via che stai provando.
Un’ipotetica domanda che puoi porti è: “Cosa ti fa credere di non riuscire”?
Piuttosto che soffermarsi su: “non riuscirò mai” sposta la tua attenzione su: “cosa mi fa pensare che non posso riuscirci?”
Non dare per scontato nessun affermazione: analizzala, poniti domande e cerca risposte alternative. Sfrutta la mente a tuo favore!
Le affermazioni del tuo Ego, sono credenze che possono diventare dei limiti invalicabili se non le porti a galla e le smonti.
Non accettare mai le cose così come sono ma mettile sempre in discussione, sii curios@ e impara ad osservarti.
Ricordati che tu non sei i tuoi pensieri e non sei le tue convinzioni!
Quello che pensi non ti identifica e non decide chi sei.
Non farti ingannare dall’Ego, ma libera il tuo vero Sè che è pura energia, apprendimento e cambiamento continuo.

Ricapitoliamo
Il modo con cui parli a te stess@ influenza in maniera determinante la tua prestazione.
Un dialogo interno auto-limitante, dove il tuo Ego racconta le storie che desidera, limita la tua prestazione ed il tuo rapporto con la scalata a qualunque livello.
Per scovare le tue convinzioni limitanti dovrai imparare ad osservare i tuoi pensieri tramite:
- L’uso di domande
- Un atteggiamento mentale aperto e curioso
Perfetto! Siamo giunti alla fine di questo articolo…
Non ti resta che iniziare ad applicare questi due semplici quanto potenti consigli e scoprire qualcosa di più di come funziona la tua mente, quali sono le tue convinzioni limitanti ponendoti le giuste domande per ricostruire un nuovo modo di pensare.
Inizia subito! Prendi carta e penna e rispondi a queste domande:
- Cosa mi blocca e per quale motivo
- Quali sono i miei limiti nella scalata?
- Quali sono i pensieri più ricorrenti mentre scalo?
- Percepisco il mio corpo durante la scalata?
- Com’è il respiro quando arrampico?
- Cosa mi fa paura?
- C’è qualcosa che mi distrae mentre scalo?
L’allenamento mentale non finisce qui!
Nel prossimo articolo relativo al mental training, scopriremo cos’è la paura e come affrontarla.
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Alla prossima,