La filosofia Yoga applicata in arrampicata
Aparigraha è uno dei cinque yama dello yoga che tradotto letteralmente significa “non afferrare le cose”; Graha significa “afferrare” e “apari” significa “cose”.
Il termine si rifà perciò ai concetti di “non attaccamento” e “non possessività”
La pratica dell’Aparigraha ci insegna a ridurre l’effetto negativo dell’accumulo eccessivo di cose e a vivere una vita più equilibrata concentrandoci sull’essere piuttosto che sull’avere. Ci dà la possibilità di esaminare la relazione che abbiamo con gli oggetti, liberandoci dalla dipendenza dal possesso e combattendo l’avidità, mentre continuiamo il nostro viaggio di auto-scoperta.
Aparigraha e l'arrampicata
Possiamo portare questo concetto nel mondo verticale in molti modi. Ad esempio cercando di accumulare meno materiale possibile.
Spesso noi climber ci sentiamo tentati di acquistare attrezzature costose, capi d’abbigliamento alla moda alimentando il consumismo. Questo atteggiamento può distrarci dalla vera essenza dell’arrampicata e dalla connessione con il proprio corpo e con l’ambiente. Invece, l’utilizzo di ciò che ci è veramente indispensabile può aiutarci a concentrarci meglio sulla connessione con la roccia.
Se vogliamo invece vedere il “non attaccamento” dal punto di vista più spirituale possiamo coltivarlo in diversi modi:
- non attaccamento al risultato
- lasciare andare le aspettative
- non coltivare una competizione tossica
Non attaccamento al risultato
Sicuramente tra i concetti più difficili da applicare è proprio il non attaccamento al risultato.
Significa accettare che il risultato finale non è sempre nelle nostre mani e che la vera soddisfazione viene dal processo di allenamento e dalla dedizione all’arrampicata.
Il non attaccamento al risultato può essere difficile da sviluppare, soprattutto per gli atleti o per coloro che sono abituati a competere e a puntare alla vittoria.
Il successo però non è basato soltanto sui risultati finali, ma anche e soprattutto sulla dedizione e sull’impegno mostrato durante tutto il percorso.
L’invito pertanto è quello di concentrarsi sul miglioramento continuo e sulla crescita personale piuttosto che sulla vittoria o sulla sconfitta.
Lasciare andare le aspettative
Lasciare andare le aspettative è un altro ottimo modo per coltivare aparigraha.
Ci sono alcune strategie che possono aiutarci tra cui:
- Impostare obiettivi realistici: invece di fissare obiettivi irrealistici o basati su ciò che gli altri fanno, impostare obiettivi realistici che siano sfidanti ma al contempo raggiungibili.
- Concentrarsi sul processo: invece di concentrarsi sul risultato finale, concentrarsi sul processo di arrampicata e su come si sta progredendo.
- Mantenere una prospettiva equilibrata: ricordarsi che ci saranno giorni in cui si progredirà di più e altri in cui si progredirà meno, e non farsi prendere dalla frustrazione o dalla delusione.
- Lasciare andare il controllo: imparare a lasciare andare il controllo e ad accettare che ci sono fattori esterni che possono influire sui propri progressi.
- Apprezzare il momento: apprezzare il momento e godersi il processo di arrampicata, anche se non si raggiungono gli obiettivi prefissati.
- Riconoscere che non si è sempre pronti: riconoscere che non si è sempre pronti per una determinata via e che ci sono giorni in cui è meglio non arrampicare.
Il rapporto con la competizione
La competizione può essere un motore positivo se vissuta in maniera positiva. Quando però la competizione sfora i confini della leva motivazionale ed inizia a far male anche a noi stessi, allora è il caso di agire.
Queste sono alcune strategie che possono essere per vivere al meglio il rapporto con la competizione:
- Non confrontarti troppo con gli altri: concentrati sui tuoi progressi e non su quelli degli altri.
- Sii positivo: mantieni un atteggiamento positivo e non lasciare che la competizione diventi una fonte di stress.
- Divertiti: ricorda che l’arrampicata è un’attività divertente e che la competizione dovrebbe essere vissuta come un’occasione per mettersi alla prova e divertirsi.
- Non prenderti troppo sul serio: le competizioni non sono la fine del mondo e non devi sentirti sotto pressione.
- Sii sempre rispettoso verso gli altri: rispetta gli altri climber e non permettere che la competizione diventi una questione di vita o di morte.
Pratica con noi
Puoi coltivare aparigraha prima di tutto sul tuo mat yoga.
Iscriviti a Yoga4Climbers e prova le pratiche dedicate a questo precetto.
Conclusione
Astenendosi dall’accumulare troppo materiale, troppe aspettative e troppa competizione, possiamo concentrarci sull’essenza dell’arrampicata e godere del processo, piuttosto che solo del risultato finale.
La pratica di aparigraha aiuta a mantenere un equilibrio mentale e fisico, e a raggiungere una maggiore consapevolezza di se stessi e dell’essenza dell’arrampicata stessa.